Tutti abbiamo dei talenti, dei doni, delle aspirazioni.

Tutti facciamo esperienza di fallimenti, lutti e frustrazioni.

Vivere è anche imparare a barcamenarsi in questo mare.

Personalmente, da sempre, sono incline a focalizzarmi sulle risorse delle persone che incontro, sui punti di forza e ad immaginarle realizzate e generalmente soddisfatte di sé.

D’altro canto spesso ho potuto osservare quanto sia diffuso l’atteggiamento di far fatica a chiedere aiuto in un momento di difficoltà, che può portare alcune persone anche a non realizzare di essere in crisi.

Penso che cercare di farcela da soli sia legittimo e naturale, tuttavia, a volte, la soluzione sta proprio nell’accettare di aver bisogno di una mano e nel capire che questo passaggio è essenziale: si passa da una posizione passiva e limitante (mi vergogno – sono mica pazzo – non ci sono soluzioni – devo farcela da solo) ad una attiva e responsabilizzata (voglio farcela – posso fidarmi – da solo non ne esco – questa non è la vita che voglio) quindi cerco qualcuno che mi aiuti a vedere quello che non vedo da solo.

È un passaggio centrale e fortemente maturo e chi vuole emergere, chi vuole andare avanti, chi vuole farcela, lo coglie.

La crisi infatti contiene un messaggio evolutivo, la sua declinazione positiva, cogliendo la quale si trova la strada per uscire dal blocco e riprendere il proprio percorso con rinnovata energia e stima di sé.